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    La dieta come trattamento complementare alla leishmaniosi canina

    La leishmaniosi canina è una malattia endemica dell'area mediterranea. La leishmaniosi nei cani, ad opera del protozoo Leishmania infantum, viene trasmessa dal morso del vettore della specie Phlebotomus. Il cane è il principale serbatoio della malattia.

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    Clinica della leishmaniosi canina

    La leishmaniosi canina porta a un coinvolgimento sistemico che consiste nell'anoressia e nella perdita di peso, accompagnate da dermatite, pallore delle mucose e linfoadenopatia. Per quanto riguarda i test complementari, l'analisi può evidenziare anemia, trombocitopenia e alterazioni delle proteine nel sangue.

    Trattamento della leishmaniosi canina

    Data la gravità della leishmaniosi canina, è molto importante iniziare il prima possibile un trattamento adeguato. Solitamente si ricorre a una combinazione di composti antimoniali e allopurinolo, anche se negli ultimi anni sono stati aggiunti nuovi farmaci nel contrastare questa malattia, quali miltefosina e domperidone.

    Il ruolo della dieta come trattamento adiuvante

    La questione è se, oltre ad avviare quanto prima un trattamento adeguato, sia possibile adottare altre misure complementari per migliorare il controllo della malattia. Per chiarire il problema, Affinity ha condotto uno studio prospettico per analizzare i cani affetti da leishmaniosi e i potenziali benefici di una dieta specifica.

    A questo scopo è stata somministrata, unitamente al trattamento convenzionale, una dieta indicata per i cani affetti da leishmaniosi per 90 giorni. I risultati riscontrati una volta che lo studio è stato completato sono i seguenti:

    • Aumento di peso: È stato osservato un aumento medio dell'8% del peso corporeo. L'analisi dell’indice di condizione corporea (Body Condition Score, BCS) ha evidenziato un aumento di peso del 24% negli animali sottopeso all'inizio dello studio.
    • Linfadenopatia: È scomparsa in 10 animali in cui era presente all'inizio dello studio, persistendo in soli 2 animali su 21. Ciò è indice di un recupero del sistema immunitario.
    • Alterazioni cutanee: I 14 cani che presentavano gravi alterazioni dermatologiche all'inizio dello studio sono migliorati in modo sostanziale. Trascorsi i 90 giorni non c'erano animali con lesioni gravi o intermedie.

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    Da un punto di vista analitico, il miglioramento è stato rilevato come segue:

    • Serie rossa Trascorsi i 90 giorni, soltanto un cane presentava alterazioni ai 3 parametri (conta eritrocitaria, emoglobina ed ematocrito) rispetto ai 13 che presentavano alterazioni all'inizio dello studio.
    • Piastrine: La trombopenia era presente in 7 cani all'inizio dello studio. In sei di essi era scomparsa alla fine, mentre persisteva in un solo animale.
    • Creatinina: Nessun animale ha presentato un aumento di creatinina.

    Con questi risultati si è giunti alla conclusione che si è avuto non solo un miglioramento clinico e analitico nei cani affetti da leishmaniosi, ma anche un miglioramento a livello immunitario.

    Informazioni fornite dallo Studio sulla leishmaniosi. RESEARCH REPORTS. Affinity

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