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    Iperadrenocorticismo nei cani. Trattamenti e aspettativa di vita

    L'iperadrenocorticismo (HAC) nei cani è il risultato di un eccesso di glucocorticoidi. Questa malattia clinica influisce sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro proprietari.

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    Introduzione

    L'iperadrenocorticismo (HAC), noto anche come sindrome di Cushing nel cane, è caratterizzato da poliuria e polidipsia, polifagia, alopecia bilaterale, atrofia muscolare con debolezza generalizzata, epatomegalia e letargia, che influiscono sulla qualità di vita del paziente e dei suoi proprietari. È inoltre associato a complicazioni potenzialmente letali come tromboembolismo polmonare, pancreatite acuta, ipertensione, proteinuria, malattie infettive, diabete mellito e mucocele. 

    Attualmente esistono diversi questionari rivolti a veterinari e proprietari per tentare di stabilire una scala per valutare tale qualità di vita, ottimizzare la gestione della malattia e aumentare la sopravvivenza. Qualsiasi impatto negativo della malattia o del trattamento sul proprietario potrebbe portare all'interruzione del trattamento o addirittura all'eutanasia.1,2

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    Prognosi e trattamento dell'iperadrenocorticismo

    Le opzioni di trattamento, il monitoraggio e la prognosi variano in funzione della forma di iperadrenocorticismo presente. Prima di scegliere il trattamento più appropriato è dunque necessario distinguere tra iperadrenocorticismo ipofisi-dipendente (PDH) e tumore surrenale (AT) .

    Per il PDH, l'opzione medica più comunemente utilizzata è il trilostano. Nella letteratura veterinaria è stato descritto l’uso di altri farmaci, come il mitotano o il ketoconazolo, ma con risultati inferiori. In Europa, in un numero limitato di centri, è disponibile l'ipofisectomia, ovvero l'asportazione dell'ipofisi, che rappresenta un'opzione valida per i tumori di piccole dimensioni.

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    Il trattamento di elezione per l'AT è invece la surrenalectomia. L'intervento chirurgico non è tuttavia sempre possibile per una serie di motivi. In tal caso, le principali opzioni mediche sono le stesse del PDH.

    Attualmente, il trattamento medico dell'iperadrenocorticismo nei cani punta a migliorare i segni clinici e dunque la qualità di vita del paziente, anche se si tratta di un approccio privo di intento curativo. In generale, la terapia deve essere scelta in base alla forma di HAC e all'esperienza del veterinario.1

    Sindrome di Cushing nel cane: aspettativa di vita

    Esiste una "leggenda metropolitana" secondo cui la sopravvivenza sarebbe la stessa sia che un cane con HAC venga curato o meno. Tale affermazione può essere vera per alcuni esemplari, ma probabilmente non per tutti, in quanto dipende dai segni clinici e dalle complicazioni associate alla malattia.  D'altra parte, non tutti i cani che risultano positivi all’HAC hanno necessità di un trattamento e la decisione deve essere presa valutando ogni singolo caso. Il trattamento dell’HAC può smascherare malattie che potrebbero non comparire a causa degli effetti antinfiammatori dell'ipercortisolemia. Ad esempio, i segni clinici dell'atopia o della malattia degenerativa delle articolazioni possono svilupparsi con il trattamento dell’HAC quando le concentrazioni di cortisolo diminuiscono.1,2

    I cani affetti da iperadrenocorticismo hanno un'aspettativa di vita di circa 36 mesi. È importante notare che il trattamento in genere migliora notevolmente la qualità della vita sia del proprietario che dell’animale. Se la malattia viene trattata precocemente, l'aspettativa di vita può essere vicina alla norma e di qualità accettabile per il proprietario.1  

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    Riferimenti bibliografici
    1. Schofield I, O’Neill DG, Brodbelt DC, et al. (2019). Development and evaluation of health-related quality-of-life tool for dogs with Cushing’s syndrome. J Vet Internal Med. 33: 2595-2604.
    2. Behrend EN. (2015). Canine hyperadrenocorticism. In Feldman EC, Nelson RW, Reusch CE. (eds). Canine and Feline Endocrinology.. 4th ed. Elsevier: 337-417.